“La rivoluzione industriale e le sue conseguenze sono state un disastro per la razza umana.
Esse hanno incrementato a dismisura l’aspettativa di vita di coloro che vivono in paesi “sviluppati” ma hanno destabilizzato la società, reso la vita insignificante, assoggettato gli esseri umani a trattamenti indegni, diffuso sofferenze psicologiche (nel Terzo mondo anche fisiche), inflitto danni notevoli al mondo naturale.
Il continuo sviluppo della tecnologia peggiorerà la situazione.
Essa sicuramente sottometterà gli esseri umani a trattamenti sempre più abietti, infliggerà al mondo naturale danni sempre maggiori, porterà probabilmente a una maggiore disgregazione sociale e sofferenza psicologica e a incrementare la sofferenza fisica in paesi “sviluppati”
. A dirlo non è un attivista di oggi, ma Unabomber, al secolo Theodore Kaxzynski, deceduto il 10 giugno scorso, in carcere, a 81 anni.