Murakami, ormai eterno papabile per il Nobel, riceve l’Asturie, un prestigiosissimo premio per “la sua prosa ipnotica con cui ha creato un universo particolare in territori attraversati dal dolore, dalla solitudine, dalla fantasia e dall’intimità”, e poi la giuria aggiunge, ricordando una delle sue più grandi passioni –oltre ai gatti e al jazz- ovvero quella per le maratone “è un grande corridore di lungo corso della letteratura contemporanea”.
Chi non lo ha ancora mai letto lo faccia immediatamente, magari facendo una maratona partendo dal suo meraviglioso libro d’esordio “Sotto il segno della pecora” che inaugura la sua prosa indimenticabile.