È una patologia che colpisce 7 persone amputate su 10 portandole a percepire stimoli da un arto che non c’è più.
Indossando un piccolo dispositivo, progettato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, da EPFL (Ecole Polytechnique Federale de Lausanne) di Losanna e dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, presto molti pazienti che hanno perso un arto, potranno tornare a sperimentare la sensazione del calore.
E intanto si moltiplicano le soluzioni hi-tech per superare le disabilità.
Tutto parte dall’ipotesi che la “Sindrome dell’arto fantasma” non sia in realtà un disturbo neurologico ma che sia dovuto a una sorta di riorganizzazione delle terminazioni nervose in seguito all’amputazione.