Il famoso romanzo di Manzoni, dopo 150 anni dalla sua morte, continua a far parlare di sé; e se per gli italiani non è possibile spoilerarne il finale, allora è preferibile farne una lettura politica, esattamente come conviene il capo dello Stato che, citando i Promessi Sposi, lancia una serie di messaggi netti sull’attualità politica: “La nostra Costituzione vieta nefaste idee di supremazia basate sulla razza”, “proteggere la persona, non l’etnia”.
Ma intanto, oltreoceano, esce la nuova traduzione del libro – costata 10 anni di lavoro – ed è stata salutata con ammirazione dalla critica, producendo la nascita online di circoli di lettura del romanzo; un racconto che – ancora oggi – riflette con lucidità sulla presenza del male nella storia umana, ossia del predominio dei forti e malvagi sugli umili e gli onesti.